NOMINA DEGLI SCRUTATORI

vista l’aria che tira tra la maggioranza e la minoranza, ho voluto assistere alla discussione (pubblica) della commissione elettorale per la nomina degli scrutatori.
le disquisizioni e gli interventi sono stati certamente interessanti che non commento, non essendoci la registrazione della discussione, per cuipotrei aver capito fischi per fiaschi. Cmq molto e anche direi animatamente si è discusso sui numeri che la minoranza, sempre se ho capito bene, calcolava in 11 a 13, mentre la maggioranza è partita con 14 a 10 e così poi è andata a finire.
Per mia conoscenza, sul punto,  riporto il seguente pezzo copiato da Wikipedia (che non cerca di cavillare), ma indica, in generale quale criterio applicare.

In passato la nomina avveniva tramite sorteggio casuale al computer (legge 95/1989), mentre attualmente la chiamata è diretta e nominativa (ovvero non casuale) (legge 270/2005). La riforma segna un ritorno al sistema in vigore dal 1948 al 1992, che prevedeva una ripartizione degli scrutatori proporzionale ai voti dei partiti nella precedente elezione.

La commissione deve votare all’unanimità un insieme di persone fra gli iscritti all’albo. Qualora dopo le prime due votazioni non si raggiunga l’unanimità, ogni membro della commissione può proporre 2 nomi e si vota a maggioranza. In caso di parità dei voti, è proclamato eletto il più anziano di età.

La commissione elettorale comunalepuò adottare un criterio misto di merito e reddito, chiamando giovani studenti, disoccupati o persone con bassa pensione, e un elevato grado di scolarità. L’incarico elettorale è anche visto come un primo modo per avvicinare i giovani alla politica. Un secondo criterio possibile è quello di bilanciare persone alla prima esperienza elettorale con altre che in passato hanno già svolto l’incarico, e di bilanciare l’assegnazione a persone con tessere di partito, che dichiaratamente appartengono ad uno schieramento, in modo da garantire una rappresentanza a maggioranza e opposizione.

 

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